MADAGASCAR 2. (2008)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Eric Darnell, Tom McGrath
Sceneggiatura di: Etan Cohen
Prodotto da: Mireille Soria, Mark Swift
Produzione: DreamWorks Animation, Pacific Data Images
Animazioni: DreamWorks Animation, Pacific Data Images
Edizione Italiana: UIP
USCITA ITALIANA: 19 DICEMBRE 2008
Dal cuore verde della grande mela, il Central Park di New York, all'incontaminata isola del Madagascar fino alle grandi pianure della savana africana; questo il viaggio compiuto (fin ora) dal gruppo male assortito composto da leone, zebra, ippopotamo e giraffa, senza dimenticare i loro comprimari pinguini, una squadra capace di fare concorrenza alla CIA. Dopo il primo capitolo uscito tre anni fa tornano i fuggitivi dello zoo di NY con una nuova avventura, nuovi amici ma stesse nevrosi.
Il nuovo capitolo comincia dove il primo era finito, ovvero con il quartetto composto da Alex il leone, Marty la zebra, Gloria l'ippopotamo e Melman la giraffa alle prese con la partenza dall'isola di Madagascar su cui avevano fatto naufragio. Le ultime battute in quell'occasione erano state dei pinguini intenti a salutare sorridenti i quattro a bordo della nave ormai a secco di carburante. Scoperta la verità e alla ricerca di un nuovo mezzo per abbandonare l'isola saranno proprio questi ultimi a prendere in mano la situazione scegliendo la via "aerea" per riportare a casa i fuggitivi. Ma il viaggio avrà breve durata e porterà tutti quanti nella vicina e più grande Africa, dove ognuno dei protagonisti incontrerà e si scontrerà con la sua nemesi, o meglio, con il suo effettivo ruolo nella grande savana.
A dirigere il lungometraggio la DreamWorks Animation piazza il duo che aveva già diretto il primo capitolo, scelta più che giusta visto il successo al botteghino di quest'ultimo (più di 530 milioni di dollari incassati in tutto il mondo), mentre alla sceneggiatura non troviamo i quattro autori di Madagascar ma il solo Etan Cohen (da non confondere con Ethan Cohen!), produttore di serie animate come ""King of the Hill", "American Dad!" e sceneggiatore di "Tropic Thunder" (2008), film di e con Ben Stiller che in questo lungometraggio ritroviamo come doppiatore del leone Alex. La regia ricalca quei temi (e gesta) già viste nel precedente capitolo. Le camere hanno sempre a che fare con scene di gruppo, corali, opposte a primi piani stretti sui personaggi e le loro personalità.
Ma a voltare un po pagina questa volta ci pensa la storia. Lo sceneggiatore articola la commedia, disseminandola di gags e battute varie, e infilandoci componenti che il primo Madagascar forse sfiorava appena. Se l'amicizia era il cardine del primo capitolo, in questo troviamo la famiglia e, leggermente più indietro, l'amore. E' Alex a scontrarsi con la realtà più dura, quella del ricongiungimento con il branco di cui, ironia della sorte, si scopre essere discendente diretto del capo. Quello che ne consegue di originale ha veramente poco mentre il resto del gruppo si occupa di temi differenti. Oltre all'evidente differenza dialettica e apertura mentale tra gli animali che hanno vissuto a New York e i selvaggi africani, il finale risulta, per molti versi, già scritto.
Per la parte visuale i tecnici e gli animatori della DreamWorks Animation hanno saputo ben sfruttare l'effetto "sequel" a pochi anni dal primo lungometraggio. Riutilizzati nella quasi totalità infatti i modelli già realizzati, mentre tutti gli altri animali, a cui si sono potuti dedicare visto il lavoro già svolto per i primi, si presentano come delle copie poco diverse dei protagonisti. E' stato mantenuto lo stile/tratto del design, caratteristica unica della saga, e sono tornati anche i modelli umani, visti solo nei primi minuti del primo capitolo, che in questo secondo hanno invece una parte più importante nella storia, la vecchietta di New York su tutti. Cosa che invece salta all'occhio sono gli ambienti, cresciuti, e di tanto insieme alla vegetazione. E' stato svolto un grande lavoro per la ricostruzione della savana, uno spazio naturale e selvaggio di grandi dimensioni che fa da sfondo a tutto il lungometraggio.
La DreamWorks Animation ha realizzato veramente di meglio, ma, cercando di trarre una qualche conclusione, con Madagascar sembra aver trovato un cocktail che riesca a soddisfare il pubblico e non tanto la critica. Poco importa per quest'ultima se vogliamo vederla con gli occhi di Katzenberg a cui interessano (e come dargli torno) soltanto i risultati ai botteghini. Il primo capitolo supera il mezzo miliardo di dollari mentre il secondo in meno di due mesi già supera gli incassi del primo; risultato: la saga è campione di incassi, un trionfo per lo studios, con un terzo capitolo non da escludere. Ma lontano da queste cifre le opinioni non cambiano: la visione della pellicola è molto piacevole e scorre come l'acqua per la sua bella oretta e mezza, con buone gags e personaggi capaci di trascinare una storia un po più sentimentale del solito. I valori perbuonisti si perdono nella commedia e dell'arrivo del finale non sembra neanche accorgersi, visto che si intuirà dopo i primi 20 minuti, ma se accantonati questi pensieri si aspetteranno soltanto le battute sarcastiche dei protagonisti e la comparsa sullo schermo dei pinguini o della vecchietta per assistere alle loro gags, proprio come i bambini faranno.
Oltre al prima citato Stiller in veste di doppiatore, nell'edizione originale troviamo Chris Rock, David Schwimmer, Jada Pinkett Smith, Sasha Baron Cohen e Cedric the Entertainer riconfermati dal primo capitolo, a cui si aggiungono Alex Baldwin, Will I Am e molti altri, tra cui anche il compianto Bernie Mac, a cui è dedicata la pellicola. Per la versione italiana invece non ritroviamo Fabio De Luigi e Michelle Hunziker (Melman e Gloria), sostituiti dai doppiatori Roberto Gammino e Chiara Colizzi, mentre riconfermati il duo Alessandro Besentini e Francesco Villa in arte Ale e Franz (Alex e Marty). Piccola considerazione negativa va alla UIP che, nei titoli di coda, cita soltanto Ale e Franz tra i doppiatori principali e non cita nemmeno i restanti, anche se meno famosi come nomi, doppiatori che ricoprono i ruoli più importanti, così come altre pellicole DreamWorks Animation curate da UIP.
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(2008)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Eric Darnell, Tom McGrath
Sceneggiatura di:
Etan Cohen
Prodotto da:
Mireille Soria, Mark Swift
Produzione:
DreamWorks Animation, Pacific Data Images
Animazioni:
DreamWorks Animation, Pacific Data Images
Edizione Italiana:
UIP
USCITA ITALIANA: 19 DICEMBRE 2008
Dal cuore verde della grande mela, il Central Park di New York, all'incontaminata isola del Madagascar fino alle grandi pianure della savana africana; questo il viaggio compiuto (fin ora) dal gruppo male assortito composto da leone, zebra, ippopotamo e giraffa, senza dimenticare i loro comprimari pinguini, una squadra capace di fare concorrenza alla CIA. Dopo il primo capitolo uscito tre anni fa tornano i fuggitivi dello zoo di NY con una nuova avventura, nuovi amici ma stesse nevrosi.
Il nuovo capitolo comincia dove il primo era finito, ovvero con il quartetto composto da Alex il leone, Marty la zebra, Gloria l'ippopotamo e Melman la giraffa alle prese con la partenza dall'isola di Madagascar su cui avevano fatto naufragio. Le ultime battute in quell'occasione erano state dei pinguini intenti a salutare sorridenti i quattro a bordo della nave ormai a secco di carburante. Scoperta la verità e alla ricerca di un nuovo mezzo per abbandonare l'isola saranno proprio questi ultimi a prendere in mano la situazione scegliendo la via "aerea" per riportare a casa i fuggitivi. Ma il viaggio avrà breve durata e porterà tutti quanti nella vicina e più grande Africa, dove ognuno dei protagonisti incontrerà e si scontrerà con la sua nemesi, o meglio, con il suo effettivo ruolo nella grande savana.
A dirigere il lungometraggio la DreamWorks Animation piazza il duo che aveva già diretto il primo capitolo, scelta più che giusta visto il successo al botteghino di quest'ultimo (più di 530 milioni di dollari incassati in tutto il mondo), mentre alla sceneggiatura non troviamo i quattro autori di Madagascar ma il solo Etan Cohen (da non confondere con Ethan Cohen!), produttore di serie animate come ""King of the Hill", "American Dad!" e sceneggiatore di "Tropic Thunder" (2008), film di e con Ben Stiller che in questo lungometraggio ritroviamo come doppiatore del leone Alex. La regia ricalca quei temi (e gesta) già viste nel precedente capitolo. Le camere hanno sempre a che fare con scene di gruppo, corali, opposte a primi piani stretti sui personaggi e le loro personalità.
Ma a voltare un po pagina questa volta ci pensa la storia. Lo sceneggiatore articola la commedia, disseminandola di gags e battute varie, e infilandoci componenti che il primo Madagascar forse sfiorava appena. Se l'amicizia era il cardine del primo capitolo, in questo troviamo la famiglia e, leggermente più indietro, l'amore. E' Alex a scontrarsi con la realtà più dura, quella del ricongiungimento con il branco di cui, ironia della sorte, si scopre essere discendente diretto del capo. Quello che ne consegue di originale ha veramente poco mentre il resto del gruppo si occupa di temi differenti. Oltre all'evidente differenza dialettica e apertura mentale tra gli animali che hanno vissuto a New York e i selvaggi africani, il finale risulta, per molti versi, già scritto.
Per la parte visuale i tecnici e gli animatori della DreamWorks Animation hanno saputo ben sfruttare l'effetto "sequel" a pochi anni dal primo lungometraggio. Riutilizzati nella quasi totalità infatti i modelli già realizzati, mentre tutti gli altri animali, a cui si sono potuti dedicare visto il lavoro già svolto per i primi, si presentano come delle copie poco diverse dei protagonisti. E' stato mantenuto lo stile/tratto del design, caratteristica unica della saga, e sono tornati anche i modelli umani, visti solo nei primi minuti del primo capitolo, che in questo secondo hanno invece una parte più importante nella storia, la vecchietta di New York su tutti. Cosa che invece salta all'occhio sono gli ambienti, cresciuti, e di tanto insieme alla vegetazione. E' stato svolto un grande lavoro per la ricostruzione della savana, uno spazio naturale e selvaggio di grandi dimensioni che fa da sfondo a tutto il lungometraggio.
La DreamWorks Animation ha realizzato veramente di meglio, ma, cercando di trarre una qualche conclusione, con Madagascar sembra aver trovato un cocktail che riesca a soddisfare il pubblico e non tanto la critica. Poco importa per quest'ultima se vogliamo vederla con gli occhi di Katzenberg a cui interessano (e come dargli torno) soltanto i risultati ai botteghini. Il primo capitolo supera il mezzo miliardo di dollari mentre il secondo in meno di due mesi già supera gli incassi del primo; risultato: la saga è campione di incassi, un trionfo per lo studios, con un terzo capitolo non da escludere. Ma lontano da queste cifre le opinioni non cambiano: la visione della pellicola è molto piacevole e scorre come l'acqua per la sua bella oretta e mezza, con buone gags e personaggi capaci di trascinare una storia un po più sentimentale del solito. I valori perbuonisti si perdono nella commedia e dell'arrivo del finale non sembra neanche accorgersi, visto che si intuirà dopo i primi 20 minuti, ma se accantonati questi pensieri si aspetteranno soltanto le battute sarcastiche dei protagonisti e la comparsa sullo schermo dei pinguini o della vecchietta per assistere alle loro gags, proprio come i bambini faranno.
Oltre al prima citato Stiller in veste di doppiatore, nell'edizione originale troviamo Chris Rock, David Schwimmer, Jada Pinkett Smith, Sasha Baron Cohen e Cedric the Entertainer riconfermati dal primo capitolo, a cui si aggiungono Alex Baldwin, Will I Am e molti altri, tra cui anche il compianto Bernie Mac, a cui è dedicata la pellicola. Per la versione italiana invece non ritroviamo Fabio De Luigi e Michelle Hunziker (Melman e Gloria), sostituiti dai doppiatori Roberto Gammino e Chiara Colizzi, mentre riconfermati il duo Alessandro Besentini e Francesco Villa in arte Ale e Franz (Alex e Marty). Piccola considerazione negativa va alla UIP che, nei titoli di coda, cita soltanto Ale e Franz tra i doppiatori principali e non cita nemmeno i restanti, anche se meno famosi come nomi, doppiatori che ricoprono i ruoli più importanti, così come altre pellicole DreamWorks Animation curate da UIP.